Continuiamo il nostro viaggio nell’interessante universo del legno alla scoperta delle diverse essenze, per poter scegliere con consapevolezza quella più adatta al nostro scopo e che meglio risponderà alla lavorazione a cui dovrà essere sottoposta. La prima parte della nostra carrellata indagava le varietà i cui nomi iniziavano con le lettere che vanno dalla A alla F, oggi proseguiamo arrivando in fondo all’alfabeto, ovviamente limitandoci alle specie più comuni e più in uso in falegnameria.

L’abecedario – identikit delle essenze legnose più comuni: dalla M alla Z

  • Il MELO e il PERO sono adatti alla realizzazione di oggetti di piccole dimensioni, provenendo da tronchi di diametro mai troppo grande. Sono legni che danno bei risultati se trattati con colori ad alcool.
  • Il MOGANO è un legno dal bel colore rossiccio, molto pregiato e poco reperibile: cresce infatti solo in America, e a volte viene confuso o “falsificato” con l’uso di legni africani somiglianti.
  • Il NOCE è un legno duro ma ben lavorabile. Quello europeo è pregiato e costoso, e viene anch’esso usato – come la betulla – in forma di piallaccio e rivestimento di legni meno preziosi.
  • L’OLMO è un legno sensibile a tarli e umidità, e il cui colore chiaro tende a scurire col passare del tempo. Si usa spesso per intarsi e opere di falegnameria “creativa”.
  • Il PALISSANDRO è duro e fragile, di lavorazione molto difficile.
  • La QUERCIA – in particolare modo nella sua parte di massello (quella ricavata dalla parte più interna del tronco) – è un materiale robustissimo e molto durevole. Rende al meglio se finita a cera o gommalacca.
  • Il ROVERE è molto usato non solo per mobili, ma anche per scale e infissi, grazie alla sua robustezza e all’ottima resistenza agli urti. Quello di provenienza francese è anche usato per realizzare botti destinata a vini pregiati.
  • Anche il TASSO è grandemente usato per la realizzazione di mobilio, grazie alla sua facile lavorabilità e alla resistenza alla curvatura a vapore.
  • Il TEK è molto duro risponde molto bene al contatto con l’acqua: il che lo rende adatto per opere navali.
  • Il WENGÈ è un legno duro e pesante, la cui durevolezza è però penalizzata dalla tendenza a sfibrarsi durante la lavorazione.
  • Lo ZEBRANO tende invece a torcersi, ma viene comunque usato spesso come piallaccio grazie al suo aspetto gradevole e decorativo.

Ci auguriamo che questa breve analisi possa esservi stata utile per avere delle indicazioni di massima sul prodotto che vi serve, ma vi invitiamo nella nostra sede di Cuneo per approfondire l’argomento e darvi tutte le informazioni ulteriori di cui avrete bisogno per ottenere il massimo dal vostro progetto e scegliere il legno più adatto a dar corpo alla vostra idea. Contattateci subito!