Nel primo di questi post vi abbiamo iniziato ad illustrare i vantaggi delle costruzioni in legno rispetto a quelle in muratura e calcestruzzo dal punto di vista progettuale e gestionale; proseguiamo qui analizzando gli aspetti “post-realizzazione”, non meno importanti.
Modularità e flessibilità progettuale
Le modifiche successive alla realizzazione, in caso di mutate esigenze o cambio di destinazione d’uso, possono essere facilmente gestite nelle strutture in legno, modificabili in modo decisamente facile e poco oneroso rispetto alle costruzioni in muratura o calcestruzzo in cui le modifiche alla divisione interna o lo stravolgimento dell’impianto strutturale risultano più complicati e impegnativi.
Efficienza energetica ed economicità
Un’altra delle eccezionali caratteristiche del legno è la sua alta capacità isolante, che lo rende molto meno bisognoso di quegli ulteriori accorgimenti necessari nelle strutture in muratura o calcestruzzo per ottimizzare lo scambio termico fra interno ed esterno
Risposta agli eventi sismici
Il legno è un materiale duttile e quindi riesce a deformarsi in seguito a sollecitazioni anche forti e disomogenee senza riportare danni e alterazioni permanenti. In caso di evento sismico risponde quindi molto efficacemente, mentre le altre strutture possono invece riportare lesioni permanenti anche gravi che richiedono interventi di consolidamento spesso molto onerosi.
Rispetto per l’ambiente
Lo smaltimento dei rifiuti di cantiere di un edificio in calcestruzzo è complesso e oneroso, e comporta la movimentazione di materiali diversi verso destinazioni diverse; i materiali inoltre possono essere inquinanti per l’ambiente e dannosi per la salute e richiedere interventi di apposita bonifica. Nelle costruzioni in legno invece i rifiuti non solo sono meno consistenti, ma anche facilmente riciclabili e smaltibili anche alla fine del ciclo vitale dell’edificio, cioè al momento della demolizione, quando possono addirittura essere reimpiegati per la produzione di energia, in un certo senso quindi “compensando” l’impiego di energia che era stato necessario per realizzarle.
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